The Beatles – Infestazioni da Blatte

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Recentemente, nell’ambito di una lezione universitaria sull’igiene e sicurezza alimentare, gli studenti mi hanno chiesto quali fossero gli insetti che più frequentemente infestavano le derrate alimentari nelle imprese agro-alimentari.

Di seguito cercherò di dare una sintetica ma precisa risposta.

RISPOSTA

Premesso che ogni tipologia di derrata alimentare generalmente ha specifici infestanti (tignola della farina, piophila casei o mosca del formaggio, drosophila melanogaster o moscerino della frutta, ecc.), va detto, però che ci sono alcuni infestanti che sono ubiquitari e che possono infestare quasi tutti i tipi di alimenti (cioè le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti).

In questa seconda categoria di infestanti oltre alle mosche vi sono i Blattoidei più comunemente conosciuti come blatte o scarafaggi. Vediamo di conoscerli da vicino…

Fanno parte dell’ordine dei Blattoidei quegli insetti a corpo depresso, con lunghe antenne filiformi e con le ali anteriori coriacee e posteriori membranose. Sono dotati di apparato boccale masticatore tipico. Molte specie sono antropofile, cioè vivono negli ambienti costruiti dall’uomo (specialmente in quelli nei quali si ha stoccaggio, manipolazione, vendita e somministrazione di alimenti).

I blattoidei sono termofili (amano gli ambienti caldi), igrofili (preferiscono i luoghi con elevata umidità) e lucifughi (cioè fuggono la luce). Possono essere considerati insetti onnivori in quanto mangiano detriti di origine vegetale e animale e all’occorrenza alcune specie possono nutrirsi di colla, carta e altro. Depongono le uova all’interno di ooteche (astucci coriacei abbastanza resistenti alle azioni meccaniche) dalle quali nascono piccole ninfe prive di ali che nel giro di poche settimane raggiungono lo stadio di adulto (sessualmente maturo) passando per alcune mute.

Ooteca

Questi insetti procedono a zig zag insudiciando e contaminando grandi quantità di alimenti con gli escrementi e con la saliva che diffondono a causa del cosiddetto “rigurgito riflesso” durante il loro vagabondare. Il loro intestino spesso accoglie come ospite la salmonella e tanti altri batteri (shigella, escherichia coli, listeria monocytogenes, ecc.), protozoi (giardia, amebe, ecc.) e virus (es. enterovirus).

Le blatte possono dare origine a una “trasmissione attiva” di agenti patogeni in quanto si moltiplicano nel suo intestino e vengono rilasciati nell’ambiente esterno, ma anche a una “trasmissione passiva o meccanica” veicolata dalle dalle blatte dopo il passaggio su superfici e oggetti contaminati, escrementi, organismi in decomposizione nei quali le blatte spesso vanno.

Ovviamente la presenza di questi insetti nelle filiere alimentari è considerata molto negativamente e può dare origine a sanzioni amministrative e/o penali.

I blattoidei che infestano più frequente le derrate alimentari sono la Blatta orientalis, la Blatella germanica, Supella longipalpa e la Periplaneta americana.

Blatta orientalis

Conosciuta come “Scarafaggio nero è un insetto cosmopolita di colorazione bruno-nerastra, lungo circa 20-25 mm. Presenta un forte dimorfismo sessuale con maschi normalmente alati e femmine ad ali molto ridotte (brachittere).

E’ un insetto con abitudini notturne che si annida in qualsiasi fessura o cavità e predilige i locali riscaldati (cucine, forni, ecc.) e si nutre di qualsiasi sostanza organica (di rifiuto o meno), ma particolarmente di quelle amilacce. Depone le uova in gruppi di 8-16 entro una specie di valigetta (ooteca di circa 10 mm) bruna fabbricata con il secreto delle ghiandole collateriche; in esse l’incubazione dura da 7 a 12 settimane. La durata dello sviluppo è molto variabile in relazione al livello della temperatura ed alla quantità dell’alimento. Anche nelle migliori condizioni questa blatta compie da noi non più di una generazione all’anno. Generalmente riesce a entrare nelle attività nelle quali si manipolano, stoccano e vendono alimenti soprattutto grazie agli imballaggi (specialmente in quelli in cartone dove vengono deposte le ooteche tra le plissettature interne).

Sezione di imballaggio di cartone
Blatta orientalis

Blattella germanica

Conosciuta come “Fuochista” o “Mosca del caffè” questa blatta di dimensioni ridotte (molto più piccola della precedente: circa 10-14 mm), velocissima corritrice e capace di arrampicarsi sulle pareti grazie a ventose disposte sulle zampe e di passare attraverso piccole fessure. E’ di colore giallognolo con due tipiche piccole macchie scure sul pronoto e presenta ali sviluppate in ambedue i sessi. E’ ospite indesiderata soprattutto di bar, pasticcerie, laboratori di panificazione, torrefazione e cucine in quanto si trattiene per lo più in prossimità delle sorgenti di calore secco (es. macchine per espresso, vicino ai fornelli) compiendo, nelle ore notturne, rapide incursioni fra le derrate alimentari.

Forma ooteche giallo-brune con circa 30-40 uova e il suo sviluppo è più breve, per cui, con condizioni molto favorevoli, quali quelle che si riscontrano in ambiente sempre riscaldato, la Blatella può compiere due generazioni all’anno. Proprio per questo motivo è considerata una specie di difficile controllo.

Generalmente riesce a entrare nelle attività nelle quali si manipolano, stoccano e vendono alimenti grazie agli imballaggi (specialmente in quelli in cartone).

Blatella germanica

Supella longipalpa

Anche questa è una blatta (nota come “Blatta dei mobili”) di ridotte dimensioni (circa 10-14 mm) che spesso viene scambiata con la Blatella. Gli adulti (di colore marroncino, tendente al rossiccio, hanno due strisce trasversali  più chiare che attraversano il torace) riescono a volare e le femmine producono ooteche di contenenti circa 12-16 uova. Di norma infesta gli ambienti caldi (cucine e bagni) e non vivono nelle fognature. Tendenzialmente tendono a colonizzare gli ambienti alti (controsoffitti, pensili, scaffalature, ecc.).

Supella longipalpa

Periplaneta Americana

Blatta conosciuta come “Scarafaggio rosso” di grandi dimensioni (circa 40 e più mm) capace di compiere discreti voli, predilige gli ambienti molto umidi (fogne, tombini, ecc.) e si ritrova specialmente nel periodo estivo nelle attività ubicate lungo le coste e/o vicine a laghi e fiumi. Generalmente entra nelle attività attraverso le aperture (finestre, porte, crepe, ecc.), gli imballaggi di cartone (ooteche) e le condotte/canalizzazioni delle acque di scarico.

Frequenta principalmente gli ambienti dove si stoccano e trasformano gli alimenti.

Periplaneta americana

Ultimamente, in alcune attività del sud (precisamente in Sardegna, Sicilia e Calabria), sta iniziando a comparire anche la Polyphaga aegyptiaca (“Blatta egiziana”) che, viste le origini, riesce a sopravvivere senza acqua anche per alcuni mesi in ambienti a marcato clima secco.

Polyphaga aegyptiaca

Al fine di prevenire l’infestazione da blatte nelle aziende agro-alimentari risulta molto utile:

  • evitare che gli scarti alimentari vengano stoccati in ambienti aperti. Bisogna prontamente gettarli immediatamente nei contenitori per i rifiuti i quali devono essere sempre provvisti di coperchio non azionabile a mano (quindi con il piede). Questi contenitori vanno periodicamente svuotati secondo le procedure indicate nel proprio Piano di Autocontrollo Alimentare basato sul sistema HACCP;
  • periodicamente vanno controllate tutte le potenziali vie di ingresso di questi insetti (reti anti insetti nelle finestre, scarichi delle acque quali i pozzetti e le canalette grigliate, la presenza di eventuali fessure nelle strutture murarie, ecc.) per verificarne l’integrità;
  • evitare che gli imballaggi, specialmente quelli di cartone, entrino e/o sostino nelle aree di stoccaggio e di produzione;
  • effettuare periodici monitoraggi blattoidei, secondo quanto indicato nel Piano controllo Infestanti, attraverso l’uso di rilevatori di blatte cioè delle specie di trappole in carta rigida con la superficie basale rivestita di colla nella quale può essere appoggiata una pastiglia di feromone (sostanza sessualmente attrattiva per i soli individui adulti) che richiama le blatte;
  • effettuare, secondo quanto indicato nel Piano delle Sanificazioni, le corrette operazioni di pulizia, detersione e disinfezione;
  • ecc
Rilevatore di blatte
Rilevatore di blatte dopo l’uso

Qualora si riscontrasse la presenza di blatte è indispensabile contattare gli operatori del settore (ditte specializzate nella disinfestazione delle blatte nelle imprese agro-alimentari) evitando gli interventi “fai da te” in quanto spesso inefficaci e con forte rischio di contaminazione chimica degli alimenti.

A scopo puramente indicativo di seguito sono riportate due semplici schede inerenti il controllo delle blatte nelle aziende agro-alimentari. Queste schede, qualora si volessero utilizzare, dovranno essere personalizzate secondo l’uso che se ne deve fare (tipologia di azienda, di filiera, ecc.).

© Produzione riservata

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Dr. Luciano O. Atzori

Biologo – Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute
Divulgatore Scientifico

Co-founder ISQAlimenti.it