Quando si trasportano i prodotti orto-frutticoli è buona norma controllare la temperatura al fine di evitare eventuali maturazioni non volute rendendo la merce deperibile non utilizzabile. Generalmente questo monitoraggio termico viene effettuato attraverso dei rilevatori presenti nelle pareti dei mezzi di trasporto (container, camion, tir, ecc.) quindi non ci permette di controllare la reale temperatura nella parte più interna di questi mezzi dove la frutta è ammassata.
Generalmente in queste condizioni i prodotti orto-frutticoli che si trovano nella parte centrale tendono ad avere una temperatura maggiore rispetto a quella rilevata nella prossimità delle pareti interne dei mezzi di trasporto. Questo problema è molto più sentito quanto più lungo, e quindi duraturo, è il viaggio che devono compiere alcuni tipi di frutta (es. quei prodotti che partono dal sud America per arrivare in Europa).
Per riuscire a monitorare anche la temperatura al “cuore” delle stive di trasporto i ricercatori svizzeri dell’EMPA (Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology) hanno inventato dei sensori sensibili alla temperatura che vengono inseriti all’interno di frutti sintetici (chiamati “frutti spia”) fabbricati mantenendo forma, colori e composizione pressoché uguale a quella dei frutti veri (es. arance) in modo tale da non essere riconosciuti in mezzo a tanta frutta reale.
Per riprodurre le peculiarità chimico-fisiche della frutta, questa è stata duplicata facendo uso di carboidrati, aria, acqua e polistirene.
Questi frutti spia sono in grado di rilevare e di conservare svariati dati che permettono di valutare lo stato di maturazione del frutto trasportato. Questi valori vengono forniti rapidamente e permettono sia al venditore che al trasportatore e acquirente della frutta di ottimizzare i processi di refrigerazione durante i lunghi viaggi e quindi di ridurre gli sprechi di merce trasportata che ovviamente si traducono in maggiori guadagni.
Questo sistema è così efficiente che pare possa essere già modulato per parecchi tipi diversi di frutta (banane, mango, ecc.) quindi è in grado di essere tarato a seconda del tipo di frutta che si deve trasportare, di conseguenza riesce a rilevare differenti parametri peculiari per quel tipo di prodotto vegetale.
Ogni frutto spia costa circa 50,00 euro, una cifra minima rispetto a quanto può fare risparmiare!
Ultimamente tra nuove norme, riorganizzazione delle GDO, applicazioni per smartphone e frutti spia artificiali si sta cercando di intervenire sotto tutti i fronti (produttori, trasportatori, rivenditori e consumatori) per contrastare gli sprechi alimentari. Speriamo che non sia solo un trend…
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Dr. Luciano O. Atzori
Biologo – Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute
Divulgatore Scientifico – Consulente aziendale
Co-founder di ISQAlimenti.it