Nell’era della tecnologia dove tutto, o quasi, viene fatto con l’aiuto di un pc o uno smartphone il comparto dell’agroalimentare e della ristorazione non poteva fare eccezione, migliorando le proprie tecniche di vendita, rendendole sempre più smart.
Quando si parla di acquisti online generalmente a farla da padrone è il settore dell’e-commerce, un ambito che sta conquistando sempre maggiori fette di mercato e di consumatori anche se, a dire il vero, i dati sull’agroalimentare rispetto ad altri prodotti rimandano a percentuali inferiori di vendite, complice in primis la difficoltà di alcuni alimenti rispetto ad altri (a causa delle loro caratteristiche merceologiche) di garantire gli aspetti igienico-sanitari durante il trasporto.
Da alcune indagini condotte la scorsa estate (da giugno a settembre) si può affermare che il mondo dell’e-commerce ha riservato non poche sorprese. Le indagini, infatti, hanno evidenziato come i consumatori, nel periodo indicato, abbiano utilizzato la metodologia dell’e-commerce preferendo in assoluto acquistare il gelato in tutte le sue forme, vaschette, coni, stecchi, biscotti e ghiaccioli, arrivando ad una vendita totale pari a 7 tonnellate di prodotto. Una quantità certamente elevata, e che ha sorpreso notevolmente, se si considerano le criticità che si possono riscontrare durante il trasporto di tale prodotto e che sono legate al mantenimento della catena del freddo, soprattutto in un periodo qual è quello estivo.
Gelato a parte, più in generale l’indagine ha messo in evidenza come i consumatori prediligano negli acquisti via web alimenti quali acqua, bibite ed alcol, probabilmente a causa della non deperibilità di tali prodotti, a cui fanno seguito, nella classifica stilata, prodotti quali formaggi, salumi, ortaggi e frutta. L’ortofrutta in particolare scelta in base alle produzioni stagionali.
Al contrario risulta più diffidente, da parte dei consumatori, l’acquisto di alimenti come carne e pesce, anche se a chiudere la classifica del mercato del web con solo l’8% risultano le richieste rivolte nei confronti dello scatolame, dei sughi e dei condimenti.
Ma quando si parla di cibo online ci si riferisce davvero solo all’e-commerce? Non proprio. Uno dei fenomeni esploso negli ultimi anni e diventato in poco tempo famosissimo è il Food Delivery, quel “mezzo” attraverso il quale il cibo ordinato al ristorante tramite un’app viene processato e consegnato direttamente a domicilio, evitando ai più pigri di doversi muovere da casa.
Volendo azzardare potremmo definirlo una “evoluzione” del cibo da asporto, un fenomeno che da qualche anno, esattamente dal 2015, ha conquistato anche l’Italia cambiando in maniera radicale le abitudini del consumo che in un Paese come il nostro, legato fortemente alle tradizioni culinarie e alle preparazioni casalinghe, sembrava potesse non essere mai intaccato.
Il Food Delivery è certamente un settore della ristorazione in pieno dinamismo che si serve di specifiche piattaforme, alcune delle quali molto pubblicizzate dai media e pertanto conosciute dai più: Just Eat, Foodora, Deliveroo, Bacchette Forchette, UberEats, ecc. necessarie per poter espletare tale genere di attività.
Solo in quest’ultimo anno (il 2018) è stato stimato come tale servizio sia stato utilizzato da un italiano su tre e sia aumentato del 47% rispetto all’anno precedente, ma davvero con grande soddisfazione da parte di tutti, addetti ai lavori e consumatori? In verità Non sempre.
I primi infatti (ossia gli addetti ai lavori) lamentano il fatto di non riuscire ad ottenere, nonostante il successo sempre crescente, forti guadagni in linea con gli alti profitti raggiunti, a causa dei diversi modelli di business che ruotano attorno a questo mondo.
E dal punto di vista dei consumatori? Secondo questi ultimi alcuni punti relativi al food delivery andrebbero indubbiamente migliorati. Di fatto, ai player del settore vengono chieste maggiori garanzie in merito alla sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti durante il trasporto, una maggiore trasparenza sulle apposite piattaforme web nella promozione della qualità degli alimenti, oltre all’utilizzo di prodotti tipici e locali legati alle filiere corte e a Km zero.
Tutti aspetti che i consumatori italiani fanno seguire però ad una richiesta primaria, il miglioramento delle condizioni di lavoro nei confronti del personale addetto alle consegne, i fattorini, che con la loro efficienza si impegnano ogni giorno a svolgere il loro lavoro con efficienza e puntualità. Mettendo così in luce una forte sensibilità sociale che è importante non sottovalutare.
Insomma, che si tratti di e-commerce o di food delivery sarà anche vero che il poter acquistare, seduti comodamente nel proprio salotto, semplicemente con un clic è diventata oramai una moda irresistibile, ma ricordiamo che è una “passione” alla quale non si dovrebbe mai cedere se non si è certi che ciò che viene descritto dalle aziende produttrici nei propri siti, o sulle proprie piattaforme web, rispecchi la veridicità delle informazioni, la salubrità e la sicurezza dal punto vista qualitativo e igienico-sanitario dei prodotti commercializzati.
© Produzione riservata
—————
——-
Dr.ssa Sabina Rubini
Biologa ed Esperta in Sicurezza degli Alimenti
Consulente Aziendale
Co-founder ISQAlimenti.it