Un tempo quando si voleva consigliare a qualcuno di rafforzare le capacità mnemoniche si raccomandava di mangiare pesce perché ricco di fosforo.
Questo luogo comune, che in realtà può essere considerato un riuscitissimo “pesce d’aprile” poiché ampiamente smentito, sta per essere dimenticato. Da ora in avanti bisognerà dire “vuoi migliorare le tue performance mnemoniche? Annusa un rametto di Rosmarino”!
Sì, è proprio così, questo arbusto aromatico (Rosmarinus officinalis), tipico della costa mediterranea, dalle infinite proprietà (è antiossidante, tonificante, digestivo, astringente, ecc.) grazie alle molteplici sostanze contenute (borneolo, flavonoidi, tannini, vitamina C, pinene, diversi acidi organici, ecc.), svolge anche un’azione effettiva nei confronti della memoria. Lo dice un recente studio effettuato nella Northumbria University, e pubblicato sul “British Psychological Society”.
Secondo i ricercatori annusare il rosmarino incrementa la capacità mnemonica del 5-7%. Se a ciò si aggiunge che altri precedenti studi hanno evidenziato che quest’arbusto è in grado di migliorare le capacità cognitive e la memoria a lungo termine sino al 15% va da sé che dovremo avere sempre in tasca un rametto di questa prodigiosa pianta e di tanto in tanto annusarlo…
Questo è quello che è successo agli studenti inglesi, infatti, per migliorare le valutazioni agli esami scolastici di fine anno hanno fatto incetta di rosmarino!
Sempre recentemente si è scoperto anche che eseguire, prima della cottura alla brace della carne, la marinatura (emulsione di olio con altro) usando alcuni dei tipici ingredienti abitualmente utilizzati per questa tecnica come il succo di limone, l’olio extra vergine d’oliva e tra le erbe aromatiche anche il rosmarino ed effettuando anche la speziatura (spennellamenti della carne prima della cottura con tipiche spezie tra le quali il rosmarino, oltre ad intenerire la carne e a darle delle tipiche note aromatiche molto gradite, in realtà queste tecniche culinarie sono efficaci in quanto riducono notevolmente la formazione di IPA (sostanze chimiche tossiche che spesso si originano durante la cottura della carne alla brace e che fungono da interferenti endocrini cioè diventano in grado di alterare le funzioni degli ormoni con potenziali effetti sull’organismo e sulla discendenza).
In definitiva la speziatura e la marinatura, grazie anche all’azione del rosmarino, non solo rendono la carne più gustosa, ma anche più sana.
A seguito di tutti i benefici apportati il rosmarino (o la sua essenza) viene impiegata in tantissimi prodotti basti citare i dentifrici, i collutori, i cosmetici e molte tisane.
Ovviamente, anche se la pianta di rosmarino non risulta essere tossica, se impiegata ad alte concentrazioni o se si hanno delle specifiche ipersensibilità personali a qualcuna delle sostanze contenute si potrebbero avere degli effetti indesiderati (disturbi gastrointestinali, insonnia, convulsioni, ecc.) quindi si sconsiglia il consumo di dosi eccessive (es. attraverso infusi) e si raccomanda di non assumere rosmarino durante la gravidanza.
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Dr. Luciano O. Atzori
Biologo – Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute
Divulgatore Scientifico
Co-founder di ISQAlimenti.it