Licopene e PomìL+

0
1286
di Luciano O. Atzori

Tra gli antiossidanti conosciuti sicuramente il Licopene riveste un ruolo predominante. Questo carotenoide ha azione protettiva in quanto riduce l’incidenza di cancro alla prostata, contrasta l’azione dei radicali liberi, migliora la protezione della pelle contro i raggi solari UV, interviene riducendo il declino cognitivo dovuto all’invecchiamento, è associato alla riduzione del rischio di tumore all’esofago e al pancreas, favorisce la profilassi delle malattie cardiovascolari, ecc.

Questa sostanza chimica è molto presente in molti frutti (es. nell’anguria, nel melone, nelle albicocche, nei pompelmo rosa), ma soprattutto nei pomodori. Generalmente a parità di peso sono più ricchi di licopene i pomodori maturi (quindi di colore rosso scuro) coltivati in campo perciò esposti al sole diretto e le varietà più piccole (pachino, datterino, piccadilly, ecc.).

Però se si vuole fare la “scorta” di licopene non bisogna andare nel reparto dell’ortofrutta bensì tra gli scaffali delle conserve di pomodoro (pelati, passate, polpe, sughi pronti come le salse e i ragù, e soprattutto i concentrati) perché le alte temperature attuate durante il processo produttivo (trattamenti termici come la scottatura e/o la pastorizzazione, finalizzati a rendere i prodotti microbiologicamente e commercialmente stabili, grazie all’inibizione dell’attività enzimatica, all’eliminazione dei gas di respirazione e la riduzione della carica batterica) attivano il licopene contenuto nei pomodori rendendolo più biodisponibile e quindi nelle conserve che ne derivano aumenta la concentrazione assibilabile.

Tra le tante e diverse conserve di pomodoro ce né una che si contraddistingue proprio per l’alto contenuto di licopene: la passata di pomodoro L+ della nota azienda Pomì.
Questa passata, ottenuta con pomodori freschi lavorati a poche ore dalla raccolta, secondo l’azienda produttrice, contiene il 50% di licopene in più rispetto al valore medio delle passate ottenute da varietà tradizionali di pomodoro.

Tale risultato (20 mg di licopene per 100 grammi di prodotto) è dovuto alla selezione, dopo anni di ricerca e sperimentazione attuata con metodi naturali (quindi senza ricorrere a OGM), di una varietà di pomodoro ad alto contenuto di licopene.

La passata di pomodoro PomìL+ è venduta in confezioni da 500 grammi quindi una bottiglia contiene ben 100 mg di licopene.

Il buon rapporto prezzo/qualità, l’uso di pomodori italiani coltivati nel rispetto dell’ambiente (quindi attraverso una filiera ecologicamente sostenibile), l’ottima consistenza che si adatta a molte preparazioni e il contenente di soli pomodori italiani e di 0,4% di sale iodato, fanno di PomìL+ un’ottima scelta.

L’assorbimento del licopene è maggiore quando è assunto assieme ai grassi e/o agli oli come l’olio extra vergine d’oliva (olio evo) in quanto sostanza liposolubile. Generalmente i pomodori e i suoi derivati come le conserve sono consumate con un filo di ottimo olio evo (pasta al pomodoro, pizza, ecc.) quindi questa sana e consolidata abitudine incrementa l’assorbimento del licopene. Per ottimizzare l’assorbimento di licopene, pertanto, bisognerebbe consumare la passata Pomì secondo i principi delle Dieta Mediterranea.

Insomma, se i pomodori sono i “Re” dell’estate, la passata PomìL+ dovrebbe essere la “maestà” del licopene.

© Produzione riservata

—————

Dr. Luciano O. Atzori
Biologo – Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute
Divulgatore Scientifico – Consulente agroalimentare
Co-founder  ISQAlimenti.it