Gli anziani che seguono un regime alimentare ricco di flavonoli, antiossidanti della classe dei flavonoidi presenti in frutta, verdura e tè, hanno meno probabilità di sviluppare la malattia di Alzheimer. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Rush University di Chicago.
I ricercatori hanno seguito 921 persone non affette da demenza per circa sei anni, a partire da quando avevano in media 81 anni. Durante lo studio, a 220 persone è stata diagnosticata una probabile forma di Alzheimer.
Chi aveva dalla dieta il più alto apporto di flavonoli presentava la metà delle probabilità di sviluppare l’Alzheimer rispetto alle controparti che ne assumevano una quantità minima.
Lo studio
I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di completare questionari annuali fornendo dettagli su quanto spesso consumavano determinati cibi. Inoltre, i soggetti hanno svolto test cognitivi ogni anno per monitorare l’eventuale insorgenza di disturbi neuro-degenerativi.
Il team dello studio ha usato le informazioni alimentari per registrare il consumo medio totale di ogni persona di quattro flavonoli in particolare: canferolo, presente in cavolo, fagioli, tè, spinaci e broccoli; quercetina, presente in pomodoro, cavolo, mela e tè; miricetina, anch’essa presente nel tè, oltre che in vino, cavolo, arance e pomodori, e isoramnetina, in pere, olio d’oliva, vino e salsa di pomodoro.
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