È recentissimo (2 marzo 2016) la presentazione da parte della Fondazione Banco Alimentare ONLUS e la Caritas Italiana, della prima edizione del “Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative, secondo l’Art. 8 del Regolamento (CE) N. 852/2004”, validato dal Ministero della Salute, dal titolo: Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale.
Questo manuale nasce dall’esigenza di combattere gli sprechi alimentari, un tema che in tempo di crisi (quale quello che oggi viviamo) è molto sentito non solo in Italia, ma in tutta l’Unione Europea.
Il documento redatto si propone come obiettivo, quello di guidare gli esperti del settore, nella predisposizione di “corrette prassi igieniche” non solo per il recupero dei prodotti alimentari in eccesso, ma anche per la raccolta, la conservazione e la distribuzione degli stessi, che possono essere messi a disposizione di quella parte di società considerata più bisognosa e proprio per questo, sostenuta da Organizzazioni caritative (e simili) che effettuano tali operazioni sociali nel nostro Paese.
Il manuale, come si evince dal suo indice, si compone di 10 capitoli da sviluppare e 3 appendici, queste ultime dedicate alle Linee guida e bibliografia di riferimento, schede tematiche (temperatura, congelamento, etc.), documenti e registrazioni.
I 10 capitoli da sviluppare invece, si riferiscono ad argomenti di assoluta importanza quali:
- il sistema di recupero, raccolta e distribuzione di alimenti ai fini di solidarietà sociale
- il trasporto alimenti recuperati e raccolti
- lo stoccaggio e conservazione
- la preparazione degli alimenti
- la distribuzione agli indigenti di cibi pronti (es. panini, pasti cucinati, bevande ecc.) e alimenti non deperibili e deperibili preconfezionati e non.
Non andrebbe dimenticato però che ciò che ad oggi ci appare un argomento originale e di estrema attualità in verità, era stato già stato trattato nel passato da parte della nostra legislazione.
Già nel 2003 infatti in Italia, era nata la legge n. 155/03, meglio conosciuta come la Legge del Buon Samaritano, poiché ispirata alla norma statunitense Good Samaritan Food Donaction Act del 1996. Tale norma italiana che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale, definiva da allora con forza, l’importanza da parte dei soggetti impegnati nell’attività della redistribuzione del cibo (in una visione di lotta allo spreco alimentare), di attenersi a pratiche di buone prassi igieniche che potessero garantire (per la parte che a loro attiene) il corretto stato di conservazione, di trasporto, di stoccaggio e di utilizzo degli alimenti redistribuiti.
Infine è bene ricorda che, nonostante il Reg. (CE) 852 del 2004 promuova l’utilizzo dei manuali validati, come linea guida per gli esperti che si trovano a svolgere questo lavoro, come ben indicato nel suo art. 7:
“Gli Stati membri promuovono l’elaborazione di manuali nazionali di corretta prassi operativa in materia di igiene e di applicazione dei principi del sistema HACCP, a norma dell’articolo 8.
e che nonostante “gli operatori del settore alimentare possono usare tali manuali su base volontaria”, “la divulgazione e l’uso di manuali nazionali e comunitari sono incoraggiati”,
è pur vero che nello specifico caso, all’interno del manuale è riportata la seguente dicitura:
“Ogni diritto riservato. In particolare, questo Manuale non può essere, totalmente o in parte copiato, fotocopiato, riprodotto o tradotto senza il consenso scritto di Caritas Italiana e Fondazione Banco Alimentare”.
Dr.ssa Sabina Rubini
Biologa ed Esperta in Sicurezza degli Alimenti
Consulente Aziendale
Co-founder ISQAlimenti.it